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manutenzione della chitarra elettrica




regole fondamentali

come accennato nell'introduzione del sito, la chitarra è legno, e in quanto tale, risente dei cambiamenti climatici. la cosa che più è soggetta a questi cambiamenti è sicuramente il manico, ed essendo il manico la chiave dell'intero setup, è doveroso porre su di esso un occhio di riguardo. teniamo a mente la regola generale:

caldo/umido > il legno si estende
freddo/secco > il legno si ritira






manutenzione manico

detto ciò, capiremo il perché ogni qualche mese ci capita di ritrovarci con le corde che friggono su tutti, o quasi, i tasti, oppure con le corde altissime sulla tastiera. è normale, anche se effettivamente capita con maggior frequenza su manici sottili. per tenere sotto controllo il tutto, bisogna per forza ricorrere al truss-rod, ma è sempre consigliabile evitare il più possibile di fare affidamento esclusivamente su di esso. tutto ciò che possiamo fare è tenere la chitarra in un ambiente asciutto e a una temperatura compresa tra i 18° e i 25°, ancora meglio se nella sua custodia. inoltre io consiglio di procurarci un sacchetto igroscopico da tenere dentro la custodia:


sacchetti igroscopici / dessiccanti



tengono sotto controllo la quantità di umidità, e vanno sostituiti dopo diversi mesi, o qualche anno. purtroppo non si trovano facilmente in commercio, tuttavia se ne possono reperire nelle scatole da scarpe nuove, oppure se abbiamo un amico che lavora nel campo dell'elettronica/cablaggio, probabilmente ne avrà da regalarci. non dimentichiamoci di tenere il tutto sotto controllo e diamo un'occhiata alla curvatura del manico, di tanto in tanto, diciamo una volta al mese.
altra precauzione: non teniamo la chitarra scordata per giorni, ma se proprio dobbiamo, rilasciamo il truss-rod. inoltre, non lasciamo la chitarra per tanto tempo senza una o più corde da un lato: mancando tensione da un lato solo, è possibile che si crei il cosiddetto "warping", cioè una torsione assiale del manico, letale per il setup, e se spinto oltre una certa misura, saremo costretti a cambiare il manico.




warping: torsione assiale
(qui volutamente esagerato per maggiore comprensione)






precauzioni del dopo-concerto

il sudore è uno dei più pericolosi nemici della nostra chitarra, e in quanto tale va tenuto lontano il più possibile. quando si suona dal vivo è inevitabile sudare, poco o molto che sia, e il nostro sudore si insinua dappertutto, anche dove non ci immagineremmo mai. uno dei posti più impensati dove il sudore va a depositarsi è il vano del circuito elettrico. il circuito elettrico non è così protetto come sembra, in realtà ci sono varie "vie d'entrata" dalle quali il sudore si insinua: la fessura del selettore tipo Fender, i potenziometri e il selettore tipo Gibson, i vani dei pickups, i rings dei pickups e le fessure tra pickups e mascherina, per non parlare dei poli dei pickups. il sudore ossida i contatti elettrici e le saldature, ed è per questo che spesso capita che all'improvviso la chitarra non suona più. per tentare di arginare il rischio, nei casi particolarmente drammatici, uso riempire il vano elettrico con panni o cotone, per assorbire, e ogni cambio-corde sostituisco i panni o il cotone e lavo i componenti con detergente apposito. in effetti conta, ma a lungo andare qualche saldatura bisognerà rifarla, e qualche potenziometro andrà sostituito.
in ogni caso sarebbe bene, una volta finito di suonare dal vivo, dare una passata con dei panni in cotone: passiamoli possibilmente anche sotto le manopole dei potenziometri e, per quanto possibile, dentro la fessura del selettore e sui pickups.
altre vittime del sudore sono senz'altro il manico, la tastiera e i tasti, quindi asciughiamo il sudore dal manico e dalla tastiera. possiamo usare anche qualche prodotto apposito, ma direi che un panno asciutto in cotone sia più che sufficiente. e non dimentichiamoci di passare il panno, con un lembo, anche sotto tutte le corde, dal ponte fino al capotasto ciò ne prolungherà la durata, l'elasticità e la qualità del suono.





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